La Dia avverte: quella di Messina Denaro è solo “un’assenza operativa”. Ovvero, il superlatitante di Castelvetrano che sembra scomparso nel nulla dal 1993 non si sarebbe fatto da parte, ma avrebbe ancora il ruolo di “leader” nella provincia di Trapani, non in quella di Palermo, dove “gli elementi di vertice del capoluogo regionale, soprattutto dopo l’esperienza corleonese – scrivono gli analisti dell’antimafia – non sarebbero ora favorevoli ad essere rappresentati da un capo non palermitano”.
La Dia descrive una situazione in continua evoluzione e fibrillazione all’interno di Cosa nostra. Alcuni mandamenti sarebbero stati anche contrari alla ricostituzione della commissione provinciale, “specie quelli più attivi nella gestione delle attività economiche anche fuori dal territorio di competenza che, abituati ad agire quasi in autonomia, potrebbero soffrire la restrizione delle regole imposte dalla commissione”. La Cupola è stata smantellata dall’operazione dei carabinieri e della procura di dicembre, chi comanda adesso in Cosa nostra? Sullo sfondo di Palermo ci sono le vecchie famiglie, un tempo perdenti, oggi sono l’asse della riorganizzazione mafiosa.
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