“Chi l’ha giocata sa che è un’emozione unica – continua l’ex mister dell’Empoli, parlando della Stracittadina – va giocata e vissuta in una maniera e con un’emozione, appunto, tutta particolare. Se è una partita difficile da preparare? No, è la più semplice. Non devi mettere nulla, ma piuttosto togliere. Emozioni e motivazioni vengono da loro: i calciatori lo sentono già durante la settimana. Video, filmati, e poi il calore della gente e pure le parole di chi già è sceso in campo: tutto questo aiuta chi ancora lo devo giocare a capire che cosa è in realtà il derby”.
Giampaolo si sofferma poi sullo stato di salute della squadra, fisico e mentale: “Abbiamo rimesso a posto i giocatori in questi giorni, qualcuno sta meglio, qualcuno meno. Vedremo domani dopo la rifinitura. La sosta è stata un vantaggio, tra virgolette, perché ha interrotto un ciclo negativo. Ma l’abbiamo fatta tutti: noi e loro. Ad ogni modo, il derby resetta. Azzera. È diverso da tutto. Non lo devi subire però, la devi giocare. E senza paura”.
“Noi e loro? Mondi opposti – sentenzia Giampaolo – Non ce n’è uno migliore dell’altro, ma abbiamo due modi di vedere le cose completamente opposti. A noi lo spazio, a loro l’uomo. Attacco degli spazi, non buttare via la palla, dare battaglia in ogni punto del campo: questo è ciò che fa il Genoa. Dovremo essere bravi ad adattarci al loro modo di giocare, facendo però il nostro. Perché a noi interessa che si giochi a calcio, senza farci trascinare in una partita sporca, di guerra… Ho rispetto per Juric e per il Genoa, ma ho soprattutto fiducia nella mia Samp”.
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Se vi interessa continuare ad ascoltare un’altra campana, magari imperfetta e certi giorni irritante, continuate a farlo con convinzione.
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